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ECLISSI TOTALE

Idea: 3/5 Trama: 2/5 Stile: 2/5

 

Titolo Originale: TOTAL ECLIPSE
Autore: John Brunner
Anno: 1974
Genere: Xeno SF
Edizione: Mondadori – Urania Collezione n.267

 

 

Commento:
La nave spaziale Stellaris, unica nel suo genere costruita dall'uomo, ha permesso ad una spedizione scientifica di raggiungere il sistema di Sigma Draconis dove vengono scoperti i resti di una antica civiltà ormai scomparsa. Il protagonista principale, Ian Maculay, è un linguista che raggiunge il pianeta con l'obiettivo di tradurre o interpretare l'equivalente dei testi scritti dei misteriosi alieni. Grazie a diverse analisi anche basate sulle specie di vita che popolano ora il pianeta, gli studiosi hanno capito come i Dragoniani basassero la loro percezione sensoriale principalmente sui campi magnetici e infatti sono stati ritrovati diverse centinaia di nastri che si pensa fossero l'equivalente della scrittura umana.
La fase iniziale dell'opera permette di dare uno sguardo anche al pianeta Terra, ritratto in una crisi sempre più profonda, tale che il finanziamento per i viaggi della Stellaris è sotto duro attacco. Non per nulla infatti la spedizione cui Maculay partecipa ha come principale inviato il generale boliviano José Maria Ordonez-Vico, una grottesca caricatura di uno pseudo dittatore sud americano, che però se inizialmente molto scettico del lavoro degli scienziati su Sigma Draconis alla fine arriva a comprendere l'incredibile sfida intellettuale che stanno affrontando. Tutta questa vicenda suona a dire il vero quantomeno irrealistica ma serve per introdurre il lettore a tutte le teorie maturate dagli scienziati sulla vita e sulla storia dei misteriosi alieni.
Il corpo principale dell'opera è costituito dalle ulteriori scoperte archeologiche, discussioni di teorie, analisi che Maculay e gli altri scienziati continuano a portare avanti nel tentativo di risolvere questo puzzle, ovvero l'apparente incredibile scomparsa di una civiltà avanzatissima che in tremila anni di storia sembra essere passata dall'equivalente della preistoria umana ai viaggi spaziali. Quando il lavoro sembra aver raggiunto un punto morto, Maculay suggerisce un nuovo rivoluzionario approccio, la costruzione di un simulacro, una sorta di enorme tuta che, utilizzando gli ultimi ritrovati della cibernetica, permetta all'uomo che la indossa di sperimentare la percezione dragoniana del mondo esterno, di immergersi in quello che doveva essere il loro punto di vista sul mondo circostante.
Gli sforzi di Maculay permettono di arrivare a quella che sembra la soluzione circa l'estinzione dei dragoniani, una fine piuttosto triste e lugubre. Altrettanto pessimista è anche il destino finale riservato alla spedizione umana che, abbandonata dal pianeta Terra, risulta incapace di creare una comunità che possa sopravvivere sul pianeta alieno.
Un'opera particolare che presenta sicuramente dei grossi limiti come la superficialità del ritratto un po' stereotipato di dei personaggi, il protagonista alias lo scienziato geniale introverso ne è il più fulgido esempio, combinata ad un ritmo narrativo che spesso soffre di pause, lacune, spiegazioni didascaliche un po' pedanti, misteriose tecnologie che sanno un po' di veloci scappatoie. Al di là di questi aspetti tuttavia, la parte più concettuale del romanzo, l'investigazione e le varie teorie scientifiche sulla natura di questi alieni così, finalmente diremmo, davvero diversi dall'uomo può essere sicuramente di interesse in particolare per gli amanti del genere Xeno SF.