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L'UOMO CHE CREDEVA DI ESSERE SE STESSO

Idea: 3/5 Trama: 3/5 Stile: 3/5

 

Titolo Originale: THE MAN WHO TURNED INTO HIMSELF
Autore: David Ambrose
Anno: 1993
Genere: Viaggi nel Tempo / Realtà Parallele
Edizione: Mondadori – Urania n.1586

 

 

Commento:
Il protagonista del romanzo è Rick Hamilton, padre di famiglia e proprietario di una piccola casa editrice. Nel bel mezzo di una riunione di lavoro ha un terribile presentimento e si precipita verso il luogo dove proprio in quegli istanti sua moglie sta per morire in seguito ad un incidente stradale. Distrutto dal dolore, Rick si ritrova però improvvisamente trasportato in una realtà parallela, dove la moglie è ancora viva ma tanti piccoli dettagli divergono dal suo mondo originale. E, soprattutto, Rick deve convivere con Richard, il suo "io" parallelo così simile ma allo stesso tempo così diverso da lui...
Il romanzo ha la struttura, i temi e le cadenze di un thriller psicologico, con tanto di classici triangoli amorosi, che utilizza dei temi fantascientifici più che di un'opera di fantascienza vera e propria. L'uso di teorie scientifiche tratte dagli sviluppi della meccanica quantistica, come l'idea del multiverso, è comunque funzionale all'opera e ben inserito nello sviluppo della trama; il romanzo non risulta appesantito da pedanti capoversi di spiegazioni pseudoscientifiche come accade purtroppo in altri scritti.
Come detto, ad ogni modo, il tema del romanzo non sono i mondi paralleli o altre teorie fisiche bensì l'identità dell'"io", l'autocoscienza, la percezione e la natura della realtà, la definizione di sanità mentale. Se all'inizio il lettore è infatti convinto del viaggio del protagonista attraverso dimensioni parallele e manipolazioni del continuum spazio-temporale, verso il termine del romanzo, l'autore fa sorgere il dubbio che l'intera vicenda possa essere davvero un semplice frutto della follia.
Il romanzo costituisce nel complesso una buona lettura. La trama, soprattutto nella parte iniziale e centrale dell'opera è scorrevole e intrigante; nella parte finale invece, anche per l'introduzione, sotto forma epistolare o di diario, di nuovi narratori, diventa a tratti eccessivamente contorta e involuta. Nei capitoli finali, infatti, gli eventi perdono una chiara consequenzialità logica e cronologica e il lettore deve prestare particolare attenzione per raccapezzarsi all'interno di strani vortici e paradossi logici e temporali.

Trama (attenzione spoiler!):
Durante un meeting di lavoro, Rick Hamilton ha una premonizione riguardo a sua moglie Anna e si precipita in macchina raggiungendo il luogo dell'incidente stradale dove ella pochi istanti dopo muore lasciandolo con il loro figlio Charlie. Pochi istanti dopo Anna è però di nuovo viva e lo sta confortando come se fosse Rick ad aver subito un incidente...
La coscienza di Rick è fuggita dal dolore della sua realtà in una dimensione parallela, nella mente del suo alter ego in questo mondo alternativo: Richard Hamilton, agente immobiliare, anch'esso sposato con Anna, o meglio un'altra versione di Anna, ma senza figli. Inizialmente Richard pensa che quella voce estranea che sente nella sua testa sia frutto di pazzia, per lo shock dell'incidente automobilistico. Richard viene ricoverato per qualche giorno in un ospedale psichiatrico finchè una terapista cieca, Emma Tod, prova a ipnotizzare Richard lasciando così il corpo in mano a Rick che riesce a convincerla della ripristinata sanità mentale dell'uomo.
Rick rimane silenzioso per diversi giorni per timore di gettare ancora Richard nel panico, nel timore della pazzia che lo porterebbe ad essere nuovamente ricoverato. Mentre Richard dorme, Rick ascolta una telefonata delle moglie Anna e capisce che la donna lo sta tradendo. Agendo nell'ombra, poco a poco, Rick prima riesce a gettare il dubbio nel suo alter ego per poi, dopo aver trovato una prova effettiva del tradimento, svelarsi completamente, affermando di volerlo solamente aiutare. I due assieme scoprono i luoghi del tradimento e l'dentità del terzo uomo, Harold, proprio il migliore amico sia di Richard che di Rick. Richard ha una reazione molto violenta e ucciderebbe entrambi se non fosse frenato da Rick.
Dopo aver convinto definitivamente Richard della propria esistenza, Rick/Richard si reca nuovamente dalla terapista Emma Tod. Dopo che Emma ipnotizza Richard, Rick le si rivela raccontandole nuovamente tutta la sua vicenda e chiedendole di ipnotizzare anche lui. Lo stratagemma funziona e Rick torna così alla propria realtà "originaria". Qui l'alter ego di Emma Tod è una bambinaia, che, pur pura coincidenza, finisce col prendersi cura di Charlie dopo la morte di Anna. Rick si innamora di Emma ma, proprio quando sta per dichiararsi, lei e Harold le annunciano il loro prossimo matrimonio. Spinto nuovamente dal dolore, Rick si ritrova ancora con Richard, e assiste, come in un sogno, all'omicidio da parte del suo alter ego della moglie e di Harold.
In prigione, Richard/Rick chiede di incontrare nuovamente Emma. Le raccontano del nuovo ritorno di Rick e le chiedono aiuto per poter ipnotizzare nuovamente Rick facendolo tornare nella sua realtà originaria ma indietro nel tempo. E' stato proprio Rick tornato dal viaggio temporale, secondo questa teoria, ad avvisare sè stesso circa la morte di Anna, il che spiega la precognizione che ha spinto Rick fuori dall'ufficio e dall'incontro di lavoro. Emma accetta e così Rick può tornare indietro nel tempo e salvare, questa volta, Anna. Ma in realtà, così facendo, egli ha solo creato un altro universo, diverso da quello in cui Anna muore e lui è sconvolto dal matrimonio di Emma con Harold, uno degli infiniti universi in cui ora Rick riesce a muoversi a piacimento...