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STRANIERO IN TERRA STRANIERA

Idea: 2/5 Trama: 2/5 Stile: 3/5

Titolo Originale: STRANGER IN A STRANGE LAND
Autore: Robert Heinlein
Anno: 1961
Genere: FS Sociologica
Edizione: Fanucci – Tascabili Immaginario

 

 

Commento:
Un umano cresciuto nella cultura marziana torna sulla Terra propagandando un nuovo stile di vita e di comportamento. Sembra impossibile che lo stesso autore di “Fanteria dello Spazio” abbia potuto scrivere “Straniero in Terra Straniera” ma è proprio così e Heinlein ha infatti ricevuto attacchi in equal misura sia come “fascista” che come “libertario anarchico”. Parlando del libro in questione, francamente mi ha deluso. Idee interessanti poche, una trama abbastanza banale e una lunghezza dell’opera assolutamente ingiustificata. Si salva per lo stile di scrittura e fondamentalmente per il nome dell’autore.

Trama (attenzione spoiler!):
La seconda spedizione su Marte riporta sulla Terra un uomo, nato durante la prima spedizione di cui si persero poi le notizie, che è stato cresciuto dal popolo del pianeta rosso. Sulla Terra, grazie a varie eredità e cavilli legislativi, egli si trova proprietario di un immensa fortuna. Inoltre le conoscenze marziane gli hanno conferito poteri di manipolazioni della materia i cui effetti appaiono miracolosi al resto dell’umanità.
Dopo un lungo periodo di apprendistato circa la natura della psiche umana il “marziano” fonda una specie di setta dove l’amore libero, che da lui viene interpretato come dono unico alla razza umana per fondere gli animi e le emozioni di due persone, permette l’abbattimento di tutti i sentimenti negativi (gelosia, rabbia, dolore) della vita umana.
La sua “predicazione” termina con la sua uccisione sacrificale per mano di una folla inferocita sobillata da altri leaders religiosi e, com’è usanza marziana, i suoi resti vengono mangiati dagli appartenenti del suo movimento.