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LA ROSA QUANTICA

Idea: 2/5 Trama: 1/5 Stile: 2/5

 

Titolo Originale: THE QUANTUM ROSE
Autore: Catherine Asaro
Anno: 2000
Genere: FS Avventurosa
Edizione: Armenia – Nuova Galassia

 

Commento:
Il romanzo appartiene ad una saga, quella dell'Impero Skoliano, ma è un'opera indipendente che può essere letta in maniera autonoma. L'Impero Skoliano è l'erede dell'antico Impero Ruby che era stato fondato millenni prima a partire da un gruppo di umani trasportati nell'antica dalla Terra e guidato dalla dinastia omonima, i membri della cui famiglia erano in possesso di fenomenali poteri psionici, chiave di attivazione di numerosi macchinari e tecnologie avanzate. Nella Guerra della Radianza l'Impero Skoliano si scontra con i Mercanti, con la Terra e i Mondi Alleati che approfittano del conflitto per espandere la propria influenza.
L'opera è ambientata inizialmente sul pianeta Balumil, in un classico scenario in cui una società di livello grossomodo medieval-feudale è sorta sulle ceneri di antiche conoscenze e tecnologie che riafforano sotto forma ormai di miti, leggende o riferimenti che i nativi ovviamente non possono più ricostruire. La popolazione di Balumil sembra essere stata frutto di una programmazione genetica con una indotta propensione naturale alla sottomissione e all'obbedienza, propedeutica alla schiavitù, e con una forte specializzazione di ciascuna famiglia o clan ad un dato compito o una data disciplina, che sopravvive nella tramissione erediteria di mestieri e posizioni sociali, facilitata dall'ostilità al cambiamento dei nativi.
La protagonista del romanzo è Kamoj, la governatrice di una piccola provincia del pianeta, ascesa ancora giovane alla carica per la morte dei genitori durante il lungo inverno (le stagioni sono infatti lunghissime e coprono un periodo pari a più anni terrestri). Viene presentato un modello sociale teoricamente matrilineare, con successione per ramo femminile, dove è il marito a dover portare una dote per "acquistare" la sposa; tale modello però sembra essere incoerente col resto del ritratto dove la figura della donna sembra recitare comunque un ruolo debole nelle relazioni e nella vita quotidiana. Kamoj è destinata a sposare Jax Ironbridge, il governatore di un'altra più importante e ricca provincia, secondo un cerimoniale di "fusione" che richiama il diritto societario.
Inutile a dirsi, Jax è il prototipo dell'uomo violento, possessivo, che tratta Kamoj come sua proprietà di diritto con episodi di crudeltà gratuita alternati in maniera non molto credibile a momenti di amore apparentemente sincero verso la ragazza. A cambiare totalmente la vita di Kamoj è l'incontro con Vyrl Lionstar, principe della Dinastia Ruby, famiglia che pur non regnando più effettivamente sull'Impero rimane però ingranaggio fondamentale della sua politica e soprattutto ancora chiave indispensabile per accedere la mitica tecnologia dell'antico Impero Ruby. Vyrl, che convola sbrigativamente a nozze con Kamoj, è ovviamente l'esatto contrario di Jax: premuroso, dolce, sensibile verso Kamoj tanto che i due entrano addirittura in una sorta di "risonanza" telepatica con la sposa che partecipa ai poteri psionici di Vryl.
La scena si sposta successivamente fuori dal Balumil e Kamoj viaggia con Vryl sul suo pianeta natale, Lyshriol, un pianeta sottoposto ad una occupazione informale da parte delle truppe terrestri. Vryl si ricongiunge con alcuni suoi famigliari con l'obiettivo di liberare Lyshriol senza però scatenare una nuova guerra interplaneteria. La vicenda si conclude ovviamente con un lieto fine con Kamoj che ha un ultimo confronto con Jax per chiudere definitivamente quella brutta pagina della sua vita e abbracciare la felicità tanto attesa.
Lo scenario generale in cui l'opera è inserita sembra essere valido e interessante ma lo sviluppo della trama e dei personaggi rasenta la banalità con un intreccio amoroso da "young-adult" destinato a ragazze adolescenti. Soprattutto i contrasti interiori di Kamoj, che ritraggono la ragazza combattuta tra la ricerca della propria felicità e il senso di responsabilità verso la sua comunità, risultano poco credibili quanto alla lunga pesanti, noiosi. Anche la descrizione della società dei mondi riscoperti, sia Balumil che Lyshriol, risulta essere superficiale e senza spunti originali degni di nota.
In conclusione, ci sentiamo di consigliare l'opera solo a chi apprezza una fantascienza avventurosa senza complicazioni, con richiami di science-fantasy. In appendice, l'autrice spiega di aver costruito l'opera come un'allegoria di alcuni processi fisici quantistici; concetti sicuramente interessanti ma che non aggiungono assolutamente nulla all'opera letteraria in quanto tale.