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LA MUSICA DEL SANGUE

Idea: 5/5 Trama: 2/5 Stile: 4/5

 

Titolo Originale: BLOOD MUSIC
Autore: Greg Bear
Anno: 1985
Genere: FS PostUmana
Edizione: Editrice Nord – Cosmo Argento n.97

 

 

Commento:
Il protagonista del romanzo è un giovane ricercatore, Vergil Ulam. Approfittando della libertà di ricerca concessagli all'interno dei laboratori dell'azienda biotech per cui lavora, nel campo delle biotecnologie, Vergil è riuscito a creare dei linfociti senzienti, da lui ribattezzati noociti. Scoperto, Vergil è costretto a distruggere tutto ma non vuole rinunciare alle sue creature e decide quindi di iniettarli nel proprio sangue. Nonostante Vergil tenti di controllarli, i noociti prendono controllo del suo corpo e riescono infine anche a propagarsi all'esterno, cambiando per sempre il destino dell'umanità e del pianeta Terra.
Il romanzo è l'ampliamento dell'omonimo racconto La Musica del Sangue. L'idea di base dell'opera. la possibilità di vita cosciente su scala microscopica, è sicuramente intrigante. L'autore esplora con abilità cosa possa significare vita cosciente su quella scala, la possibile nozione di individuo, di rapporti tra di essi e di organizzione sociale. Sul piano dell'intreccio, la prima parte del romanzo è ben costruita e veramente avvincente, immergendo il lettore in un thriller bio-tech mozzafiato.
Dopo che i noociti hanno ottenuto accesso al mondo esterno, l'opera perde invece di convinzione; l'autore si lascia trascinare nell'esplorazione di concetti di fisica speculativa (riflessioni sul principio antropico che ricordano La Nuova Realtà) affascinanti ma abbastanza nebulosi, soprattutto sul piano delle ricadute immediate a livello di intreccio narrativo.
Se il personaggio di Vergil è ben sviluppato, l'introduzione di nuovi personaggi a metà dell'opera non convince. I filoni narrativi ad essi legati sembrano orpelli, aggiunte fine a se stesse che mal si conciliano con il corpus principale del romanzo. Come già accennato, nelle fasi finali, l'intreccio risulta in parte confusionario con un finale che non chiarisce affatto le idee al lettore.
Concludendo, l'opera è sicuramente consigliata a tutti gli appassionati. Rimane però una certa insoddisfazione di fondo per un romanzo che poteva diventare un vero e proprio capolavoro e invece non ha saputo, a nostro avviso, sfruttare interamente le potenzialità delle sue idee di base.