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MORIRE DENTRO

Idea:3/5 Trama: 3/5 Stile: 5/5

Titolo Originale: DYING INSIDE
Autore: Robert Silverberg
Anno: 1972
Genere: Innerspace SF
Edizione: Fazi Editore – Le Strade n.122

 

Commento:
David Selig è un telepatico, un uomo con la capacità di leggere nel pensiero, di entrare nelle menti altrui. Questo potere ha condizionato la sua vita impedendogli o rovinando ogni contatto con le altre persone, quasi che la sua capacità creasse allo stesso tempo una sorta di barriera per qualsiasi rapporto d’amore o anche di semplice amicizia. David deve affrontare ora il rapido declino del suo potere, destinato a svanire per sempre, ma questo forse gli permetterà di avvicinare davvero gli altri esseri umani e di avere una vita più felice.
Il romanzo è costruito su due piani narrativi distinti: da un lato le vicende odierne del protagonista e della crisi del suo potere, dall’altro continui flashback che ne ricostruiscono la vita. L’idea della telepatia non è particolarmente originale e neanche l’intreccio in sé è particolarmente degno di menzione. Ciò in cui Silverberg eccelle è lo stile magistrale con cui riesce a descrivere il travaglio interiore, le dinamiche delle emozioni e dei pensieri, le debolezze e tutti i fantasmi del passato che opprimono Selig, in quello che è sicuramente uno dei capolavori della letteratura d’introspezione. Lettura consigliata, con l’avvertenza, però, che l’appassionato di fantascienza può trovarvi poco del suo genere preferito.

Trama (attenzione spoiler!):
David Selig, il protagonista, è un ebreo che vive a New York, dotato della capacità di leggere nel pensiero. Ora vive scrivendo tesine per gli studenti della Columbia University, dove aveva studiato e si era laureato anch’egli; è famoso in università per l’abilità di composizione ma soprattutto per la capacità con cui riesce ad adattarsi allo stile dello studente che gli ha commissionato il lavoro, capacità che ovviamente gli deriva, in realtà, dai suoi poteri telepatici. 
Tramite i flashback dell’autore conosciamo spezzoni della vita passata di Selig. Ancora bambino,  si rese conto delle doti speciali di cui era in possesso e soprattutto della necessità di mantenerle segrete nonostante le indagini di uno psicologo e di una sua professoressa ossessionata dagli esperimenti sulla telepatia. I suoi genitori adottarono poi una bambina su consiglio dello stesso psicologo, che pensava fosse necessario per Selig avere un fratello o una sorella. Fu proprio la sorella, Judith, la prima persona cui Selig rivelò il proprio potere. Questo accadde durante una sua visita ai genitori (David abitava già per conto suo) in cui passò a salutare la sorella e, reagendo male all’attacco di lei, i due non andavano molto d’accordo, le disse in faccia ciò che le aveva letto nella mente, ovvero che la sera prima lei aveva perso la verginità. 
La seconda persona cui Selig rivelò il proprio potere fu, anni dopo, Tom. I due abitavano nello stesso palazzo e un giorno Selig, mentre stava come consuetudine curiosando nelle menti dei suoi vicini, si imbatté in quella di Tom, un altro telepatico. I due iniziarono un rapporto intenso come può essere quello di una fusione telepatica totale tra due menti. Selig invidiava a Tom la sua capacità di gestire tranquillamente e senza scrupoli il suo potere che sfruttava per impossessarsi di notizie da vendere sui mercanti finanziari. Su suo consiglio, anche Selig provò a fare carriera nel settore iniziando a fare il broker. Qui conobbe il suo primo grande amore, Kitty, che per motivi sconosciuti era imperscrutabile al suo potere. Questo sarà comunque la causa della loro separazione. Selig infatti, ossessionato dalla sua incapacità di leggere nella mente di Kitty mentre la cosa era possibile per Tom, la costrinse ad una serie infinita di esperimenti sulla trasmissione del pensiero finchè ella non lo lasciò per andare da Tom. Selig le scrisse una lettera in cui parlo dei poteri suoi e di Tom e della sua mancanza di scrupoli ma non saprà mai se sia stata letta.
Anche il secondo grande amore di David, Toni, lo lasciò a causa del suo potere. I due si conobbero mentre David lavorava per una casa editrice e vissero per alcuni mesi assieme nel modesto monolocale di Selig. Quando Toni però propose di prendere l’acido le loro menti si fusero generando in entrambi immagini e raffigurazioni del partner grottesche e orride; Toni restò talmente traumatizzata dall’esperienza che decise di lasciare Selig. I due si ritrovano poi per strada nelle fasi finali del romanzo quando ormai il potere di David è quasi sparito del tutto e Toni gli spiega di non sentirsi più a disagio con lui come una volta invece accadeva sempre.
Picchiato da uno studente di colore e dai suoi amici per un compito, a detta dello studente, realizzato in maniera insufficiente, Selig viene individuato dalle autorità dell’università che gli ingiungono di mettere fine alla sua attività e gli propongono un posto da assistente di dottorandi e un’assistenza psicologica.Il romanzo si chiude con la sorella Judith che, per la prima volta, riesce a cogliere di sorpresa e impaurire Selig, mentre il suo sguardo è perso nel paesaggio invernale visibile da una finestra del suo appartamento. Per la prima volta la sorellastra, che, nonostante le attenzioni e l’atteggiamento forzatamente fraterno negli ultimi tempi cercava di tenere verso Selig, covava sempre astio e odio nei suoi confronti, piange per lui…