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MAESTRO DEL PASSATO

Idea: 2/5 Trama: 1/5 Stile: 2/5

Titolo Originale: PAST MASTER
Autore: Raphael A. Lafferty
Anno:
Genere: FS Umoristica / Satirica
Edizione: Mondadori – Urania Collezione n.113

 

Commento:
XXVI secolo: Astrobia è l'unico pianeta extrasolare colonizzato dall'uomo, con l'intento di dare vita ad una vera utopia; lì è emigrata la parte migliore della società terrestre. Decenni dopo la situazione sembra però essere degenerata: una fetta sempre più consistente della popolazione abbandona le città dorate di Astrobia, dove può avere tutto quello che desidera, per vivere in immense baraccopoli, dove la miseria e la violenza sono all'ordine del giorno, respirando i miasmi venefici di miniere, fabbriche, laboratori di aspetto infernale e lottando ogni giorno per la sopravvivenza.
Per tentare di capire le ragioni di questo paradosso i potenti di Astrobia riportano in vita Tommaso Moro, che sarà presentato al popolo come il Maestro del Passato. Moro si ritroverà in questa realtà paradossale dove si annidano misteriose entità oscure e nemiche, che non sono nient'altro che la riproposizione fantascientifica del Grande Avversario, del male che mira ad annullare la vita dell'uomo e l'universo stesso.
Il romanzo è una lettura contorta, quasi onirica. Per lunghi tratti dell'opera, la trama si perde in una successione di immagini e scene metaforiche apparentemente senza nessun legame tra loro, alimentando il rischio di un abbandono precoce della lettura. Nuovi personaggi, di natura spesso misteriosa, entrano in scena senza soluzione di continuità, e le loro azioni sembrano seguire tutto tranne che un qualsiasi disegno razionale.
Soltanto verso la fine dell'opera inizia a intravedersi una sorta di tessuto connettivo che spiega parzialmente sia la situazione di Astrobia che quanto accaduto fino a quel momento, ma è una costruzione comunque soprattutto simbolica, dove i dettagli sono sfumati, volutamente lasciati ambigui, se non di natura paradossale.
Con un evidente parallelo con il mondo attuale, la decadenza di Astrobia è collegata alla morte della fede. Gli abitanti di Astrobia non hanno più nulla in cui credere, nessun obiettivo nella vita; per questo abbandonano le loro città dorate per dei tuguri infernali dove possono tornare a lottare, tornare a vivere veramente. Il romanzo fornisce un punto di vista sicuramente particolare all'interno della produzione fantascientifica che però non basta, a mio parere, a migliorare il giudizio sull'opera.

Trama (attenzione spoiler!):
I tre appartenenti alla Cerchia Interna dei Maestri di Astrobia, Kingmaker, Proctor e Foreman decidono di richiamare dal passato Tommaso Moro per tentare di porre rimedio alla decadenza di Astrobia. Per il viaggio di andata e ritorno dalla Terra viene scelto Paul, un criminale, che da diverso tempo sfugge agli assassini programmati, esseri robotici che perseguino fino alla morte chiunque pensi o agisca contro l'ideale di Astrobia.
Paul, arrivato sulla Terra, viaggia nel tempo e riporta su Astrobia Tommaso Moro, Thomas per tutti. Su Astrobia, Thomas conosce sia l'Astrobia civile delle città dorate che Cathead, i putridi sobborghi in cui, non capisce per quale motivo, sempre più persone vanno a vivere. Thomas viaggia con Paul, un Ansel (che dovrebbe essere un indigeno degli oceani di Astrobia), una bambina che sembra vivere da secoli di nome Evita, suo fratello Adam che muore ripetutamente, incontra l'ultimo Papa e uno strano monaco e molti altri bizzarri personaggi, sfuggendo sempre ai ripetuti assalti degli assassini programmati.
Thomas fa campagna elettorale per essere eletto Presidente, sostenuto dalla Cerchia Interna dei Maestri, promettendo di affrontare il problema di Cathead con severità, annunciando di voler distruggere quell'abominio contro l'ideale di Astrobia. Ma, prima della sua elezione, Thomas viene catturato da i veri padroni, burattinai di Astrobia: un consiglio di programmati, esseri di parvenza umana ma con cervello di macchina e senza coscienza, il cui fine ultimo è l'annichilazione, l'annullamento dell'umanità. Durante l'incontro, che poi Thomas non sarà in grado di ricordare, riceve l'ordine di non procedere alla distruzione di Cathead.
Thomas viene eletto a grande maggioranza; i primi giorni della presidenza scorrono tranquillamente, senza nessuna novità di rilievo fino al momento in cui Thomas si oppone ad un disegno di legge che i maestri, su impulso dei programmati, vogliono far approvare e che proibirebbe ogni credenza nell'Aldilà. Un presidente può porre il veto ad una legge ma se lo fa per tre volte viene condannato a morte; Thomas per tre volte pone il suo veto e viene così condannato alla decapitazione. I suoi amici hanno organizzato un piano per liberarlo e salvarlo ma all'ultimo momento l'esecuzione viene anticipata non consentendo l'impresa...