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COYOTE DEL CIELO

Idea: 2/5 Trama: 2/5 Stile: 2/5

 

Titolo Originale: SKY COYOTE
Autore: Kage Baker
Anno: 1999
Genere: Viaggi nel Tempo / Realtà Parallele
Edizione: Mondadori – Urania n.1629

 

 

Commento:
Il romanzo è il seguito de La Compagnia del Tempo. Nel 24esimo secolo la Dr. Zeus, o semplicemente la Compagnia, è venuta in possesso di tecnologie così avanzate da permettere l'immortalità e i viaggi nel tempo. La prima, però, è possibile sono intervenendo su bambini ancora in giovane età mentre i viaggi nel tempo sono unidirezionali, esclusivamente verso il passato, e soprattutto non possono modificare la storia così come è documentata.
Così, per realizzare profitto da queste scoperte, la Dr. Zeus ha messo in piedi una struttura di agenti, reclutati ancora bambini nelle più disparate epoche e resi immortali, col compito di rintracciare e salvare tesori di vario tipo (opere d'arte, specie vegetali o animali), andati persi nel corso dei secoli, da far riemergere poi nel 24esimo secolo realizzando così immensi guadagni.
Questo episodio è ambientato nel 17esimo secolo, presso una tribù indiana della California, i Chumash. Se nell'episodio precedente la verosimiglianza storica rivestiva una componente importante della costruzione narrativa, in questo, l'autrice, forse deliberatamente, dipinge il modo di vita, i costumi sociali e il modello economico degli indiani in maniera tutt'altro che storicamente accurata ma, almeno apparentemente, come descrizione satirica della società occidentale: nuclei famigliari disgregati, valori etici in decadenza, sete di profitto e competizione economica ad ogni costo.
La tribù vicina dei Chinigchinix, che vuole ad ogni costo imporre ai vicini il proprio credo monoteista, impersonifica il fanatismo religioso, con evidenti e talvolta stucchevoli richiami al Cristianesimo. Richiami che si collegano alla passata esperienza del protagonista, il facilitatore Joseph, tra le file dell'Inquisizione Spagnola, le cui descrizioni rientrano perfettamente nei canoni della "leggenda nera".
Molti più dettagli vengono forniti, invece, riguardo alla natura e all'organizzazione della Compagnia. La base per la missione è infatti popolata da diversi mortali provenienti dal 24esimo secolo che sono descritti in maniera tutt'altro che lusinghiera. Schizzofrenici tecnici, totalmente ignoranti di qualsiasi cosa si ponga al di fuori del proprio ristrettissimo campo di specializzazione; terrorizzati dal passato, provano orrore per ogni forma di violenza o intolleranza, ripugnano il consumo di carne animale e si trovano quindi a disagio con tutti gli Immortali che, qualunque sia l'epoca di provenienza, hanno ancora abitudini giudicate "barbare".
Durante la narrazione in prima persona del protagonista emergono, inoltre, tutti i dubbi che lui stesso nutre sulla Compagnia, riguardo alla scomparsa di vari altri agenti che ha conosciuto, alla fatidica data del 2355 d.C. dopo la quale non si ha nessuna informazione, e su chi siano i veri dirigenti della Compagnia, giudicando i mortali conosciuti del 24esimo dei nevrotici e stupidi inetti.
L'intreccio è piuttosto banale e, come detto, la ricostruzione storica deficitaria, con diversi punti morti, pause narrative o descrizioni eccessivamente dettagliate. L'unico punto a favore consiste nell'introduzione di nuovi, ulteriori elementi che vanno a definire meglio l'universo narrativo e i possibili sviluppi futuri della serie della Compagnia del Tempo. Lo consigliamo quindi soltanto a chi ha letto il precedente episodio e può essere intenzionato a leggerne gli ulteriori seguiti.

Trama:
Il romanzo è ambientato prevalentemente nel 17esimo secolo. La Compagnia vuole trasferire l'intera comunità indiana dei Chumash prima che venga annientata dall'arrivo dell'uomo bianco. A questa missione partecipa come facilitatore, l'operativo Joseph che interpreta il ruolo di Coyote del Cielo, una bonaria divinità del pantheon della tribù, col compito di convincerli ad abbandonare il loro villaggio per imbarcarsi sulle navi della Compagnia.
A questo scopo Joseph, che con speciali protesi ha assunto un vero e proprio aspetto di coyote bipede, convince gli indiani che un'invasione di terribili uomini bianchi, mandati da divinità nemiche delle tribù indiane amiche di Coyote, sta per arrivare. Nonostante qualche interferenza esterna, Joseph riesce nella missione assegnatagli, dopo aver convinto i notabili e i sacerdoti della tribù.
A completamento della missione, Mendoza riesce a ottenere un incarico nella zona della California in modo di poter documentare tutta la flora e la vegetazione che verranno poi distrutte dall'arrivo dell'uomo bianco. Joseph descrive poi brevemente alcune ulteriori missioni o coperture fino al lavoro ad Hollywood, nel 19esimo secolo.