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I TAPPETI DI WANG

Idea: 5/5 Trama: 5/5 Stile: 5/5

Titolo Originale: WANG'S CARPET
Autore: Greg Egan
Anno: 1995
Genere: Xeno SF
Edizione: Antologia Nuove Leggende del Futuro; Antologia Il Meglio della SF (vol.2)

Commento:
In questo stupendo racconto Egan ci porta nel bel mezzo del terzo millennio, dove l'umanità, anzi la transumanità, ha superato i limiti della corporeità grazie ad una fusione sempre più intima con strumenti e apparati tecnologici tra simulazioni, realtà virtuali etc...
La società transumana appare frammentata in diverse comunità indipendenti, che si differenziano principalmente per l'atteggiamento tenuto nei confronti della realtà. L'antropocosmologia afferma che l'universo intero sia nato dal pensiero, dalla coscienza umana e che, quindi, non possieda nessuna posizione privilegiata, in termini di "verità", nei confronti di una simulazione: intere comunità seguono questa linea rinchiudendosi in un solipsismo che non lascia spazio per il contatto con l'esterno.
Per combattere questa tendenza, la polis Carter-Zimmerman ha lanciato la diaspora: cloni di ogni suo abitante sono stati lanciati verso mille sistemi extra solari alla ricerca della vita aliena. Presso uno di questi, dove viene identificata la prima specie extraterrestre, una scoperta sensazionale è destinata a cambiare radicalmente le carte in tavola...
Racconto magistrale che affronta le grandi tematiche della vita, del ruolo dell'uomo nell'universo, del significato della realtà stessa in maniera geniale e innovativa, con un intreccio bilanciato perfettamente tra azione e riflessione, tra dialoghi e monologhi interiori in cui visioni di un futuro inimmaginabile e interrogativi vecchi di secoli si miscelano in un tutt'uno irripetibile.

Trama (attenzione spoiler!):
Il protagonista principale del racconto è Paolo Vanetti, un abitante della polis Carter-Zimmerman, o meglio il suo clone che è stato inviato nel sistema di Vega, la seconda meta più vicina dell'intera diaspora. La nave indirizzata verso la stella più vicina è stata distrutta in un incidente: i membri della sua spedizione sono dunque i primi ad essere giunti alla meta. Lì, sul pianeta Orpheus, è stata identificata la prima forma di vita aliena mai incontrata, i Tappeti: misteriosi organismi oceanici che si riproducono, apparentemente, per scissione raggiunta una certa dimensione critica.
Poco dopo essersi svegliato, Paolo partecipa alla votazione sull'invio delle microsonde nell'oceano che viene approvato a larga maggioranza nonostante un piccolo gruppo di oppositori, preoccupati per le potenziali conseguenze del contatto diretto. Dopo la votazione Paolo si dedica alla ricezione delle notizie e dei messaggi provenienti dalla Terra: nell'ultimo messaggio del Paolo originale sul pianeta, quest'ultimo è appena venuto a conoscenza della presenza di acqua su Orpheus e gli confessa di sperare ardentemente che il ritrovamento di una vita aliena possa aiutare l'uomo a comprendere il suo ruolo e il significato della sua vita nell'universo, per combattere l'incantesimo degli antropo-cosmologi.
Le microsonde riportano ciò che hanno appreso sui Tappeti: non sono nè creature monocellulari nè organismi pluricellulari, bensì immensi polimeri, gigantesche singole molecole, il cui orlo catalizza la propria crescita, e la cui struttura è composta da mattonelle di Wang, come suggerisce un amico di Paolo; da quel momento Paolo e i suoi amici parleranno dei Tappeti come Tappeti di Wang.
La scoperta non permette ancora di contrastare gli argomenti antropo-cosmologici, per farlo avrebbero dovuto trovare alieni intelligenti, autocoscienti, menti separate dall'umanità in grado di guardare e comprendere l'universo in una maniera differente da quella dell'uomo.
E' un amico di Paolo, Karpal a capire la vera natura dei Tappeti, confidando solo a lui, per timore di essere tacciato di eresia, le sue scoperte: i Tappeti sono solo dei computer biologici in cui strani esseri a forma di seppia vivono divorziando dall'universo fisico, proprio come le più solipsiste tra le comunità umane. Paolo è preoccupato per le conseguenze che questa scoperta può avere sulla Terra: la comunità C-Z, dopo la partenza della diaspora è stata colpita da una ondata di suicidi e di emigrazione, che si sono fermati solo quando è stata rivelata la presenza di acqua su Orpheus.
Sia Karpal che la sua amante Elena lo rassicurano: le simulazioni terrestri impallidiscono di fronte a quello che avviene su Orpheus e che solo la diaspora C-Z ha potuto scoprire; viaggiare nell'universo reale per osservare una realtà virtuale aliena può essere considerato una sintesi dei due opposti.
Paolo non è ancora sicuro e, osservando il cielo stellato, si domanda: Possibile che tutta questa caotica bellezza sia soltanto una scusa per chi la vede esistere? Nient'altro che la somma di tutte le risposte a tutte le domande che umani e transumani hanno fatto all'universo... risposte create da chi domandava? Paolo è convinto di no... ma una risposta definitiva non è stata ancora trovata.