COMMEDIA GALATTICA

Idea: 3/5 Trama: 3/5 Stile: 5/5

Autore: Mike Resnick
Anno: 1989-1993
Genere: FS Sociologica
Edizione: Mondadori – Urania nn. 1650, 1652, 1654

 

Volumi in Ordine Cronologico Interno:

PARADISO REMOTO
Titolo Originale: PARADISE
Anno: 1989

PURGATORIO: STORIA DI UN MONDO LONTANO
Titolo Originale: PURGATORY
Anno: 1992

INFERNO
Titolo Originale: INFERNO
Anno: 1993

 

Commento:
La serie della Commedia Galattica non costituisce un ciclo vero e proprio: i tre romanzi che lo compongono, infatti, sono sostanzialmente indipendenti, con legami a livello logico e cronologico molto deboli, se non praticamente inesistenti. La saga è ambientata in un futuro imprecisato, in cui l'impero dell'uomo, la Federazione, si sta espandendo nella galassia, entrando i contatto con diverse specie aliene, nessuna delle quali però in grado di metterne in discussione la superiorità. I tre romanzi sono ambientati su tre diversi pianeti in cui il colonialismo umano si manifesta con tutte le sue storture, ripetendo gli errori storici già avvenuti sul nostro pianeta.
I tre romanzi non sono infatti che una denuncia degli errori commessi dal colonialismo occidentale in Africa in tre diversi paesi, reinterpretati in chiave fantascientifica. Il primo episodio, Paradiso Remoto, è ambientato su Peponi, l'equivalente del Kenya: un mondo popolato da straordinari e affascinanti animali. Il secondo episodio, Purgatorio, ha come protagonista invece Karimon, un pianeta delle enormi ricchezze minerarie, la trasposizione dello Zimbawe. Infine, Inferno, è ambientato su Faligor, un mondo dalla enormi possibilità che è l'allegoria dell'Uganda.
La struttura dei tre episodi è simile: un mondo innocente, vergine, paradisiaco con nativi indigeni totalmente impreparati allo shock culturale del contatto con una civiltà più avanzata. In tutti e tre i casi, le conseguenze dell'azione umana, a volte ben intenzionata, a volte egoista e spietata, sono terribili: povertà, guerra, carestia, tessuto sociale e culturale alieno distrutto. Gli indigeni, sempre preda di odi tribali che sfociano in veri e propri massacri, non sono in grado di gestire la transizione e finiscono per essere loro stessi agenti di distruzione della propria civiltà e del proprio pianeta.
Le diverse caratteristiche dei pianeti fanno sì che in ogni episodio il tema di base venga approfondito in un particolare aspetto, sotto una particolare luce.
Così su Peponi la narrazione si concentra soprattutto sul dramma ecologico: la straordinaria fauna locale oggetto di una caccia sregolata che porta all'estinzione di diverse specie, la crescita demografica senza controllo degli indigeni senza possibilità per il pianeta, non adatto alla coltivazione o all'allevamento, di sostenerla.
Su Karimon l'attenzione viene spostata sullo sfruttamento economico del pianeta e della popolazione. Una compagnia commerciale umana costruisce enormi ricchezze sfruttando le risorse minerarie del pianeta e approfittando della manodopera locale praticamente a costo zero; dopo anni di guerra, gli indigeni riescono a liberarsi dal giogo umano ma l'indipendenza così ottenuta non sembra promettere nulla di buono per il pianeta, essendo la classe dirigente aliena non ancora in grado di gestire un'economia planetaria complessa.
Infine, Faligor, un mondo ricchissimo che potrebbe fare da granaio ad un intero settore della Galassia. Qui l'uomo tenta davvero di procedere nel migliore dei modi possibili: la marina, l'esercito vengono estromessi e il contatto viene gestito esclusivamente da civili animati dalle migliori intenzioni. Una indipendenza prematura e una democrazia non consapevole portano, tuttavia, il pianeta in mano ad un dittatore sanguinario dopo l'altro in una escalation di sterminio cui, dramma nel dramma, solo un esercito di soldati bambini forse porrà fine.
I tre romanzi, come abbiamo già avuto modo di dire, si assomigliano abbastanza ed è forse questo l'unico vero appunto che ci sentiamo di fare. Non sono opere da fantascienza "classica", nè di azione, nè di altro tipo; anzi, in fondo, l'ambientazione fantascientifica non è che uno sfondo che l'autore ha scelto per mettere in scena un dramma in cui è possibile, fin da subito, intuire l'intento allegorico. Il ritmo di narrazione è sempre lento, spesso il narratore non partecipa agli eventi ma li riporta soltanto, tramite dialogo con testimoni o attori degli stessi. Questa caratteristica si concilia con l'impronta di riflessione e presa di coscienza di aspetti del colonialismo storico spesso trattati con superficialità.
In conclusione, tre romanzi che consigliamo di leggere, anche singolarmente, e anche a chi non è fan del genere fantascientifico vero e proprio.

Citazione:

"Chi siamo noi, i buoni o i cattivi?" "Dipende" disse Violet. "Da cosa?" "Da chi scrive i libri di storia.".