LA TRILOGIA ARABESCA

Idea: 2/5 Trama: 2/5 Stile: 4/5

Autore: Jon Courtenay Grimwood
Anno: 2001-2003
Genere: Ucronia
Edizione: Zona42 – I Libri dell'Iguana

 

Volumi in Ordine Cronologico Interno:

PASHAZADE
Titolo Originale: PASHAZADE
Anno: 2001

EFFENDI
Titolo Originale: EFFENDI
Anno: 2002

FELAHEEN
Titolo Originale: FELAHEEN
Anno: 2003

 

Commento:
Il ciclo è ambientato in una linea temporale alternativa in cui la Prima Guerra Mondiale non é mai scoppiata, limitandosi ad un locale conflitto balcanico terminato già nel 1915. In questa ucronia, l'Impero Ottomano non é cosi mai caduto e l'autorità, almeno formale, della Sublime Porta è ancora integra in tutto il Mediterraneo Orientale seppur sotto il pesante influsso di Germania e Francia che, assieme agli Stati Uniti, sembrano rappresentare le superpotenze dell'epoca (con la curiosa assenza della Gran Bretagna). La trilogia è ambientata principalmente in El Iskandryia, Alessandria d'Egitto, la capitale di una delle province dell'Impero Ottomano, l'Egitto, governato dal Kedivè. Come scopriamo soprattutto nel secondo libro il Kedivè è solo un ragazzo e la sua autorità è in realtà in larga misura formale, mentre il potere reale viene esercitato da un Governatore Generale.
Nonostante questa divergenza storica, la vita quotidiana non sembra essere così diversa dal mondo reale. In nessuno dei tre libri vengono mai menzionate date precise ma tecnologie avanzate che entrano in gioco suggeriscono un ambientazione perlomeno del tardo XX secolo. La società di El Iskandryia è impregnata di un moralismo di facciata: da un lato i severi costumi islamici sono fatti rispettare da una apposita polizia morale, dall'altro, specialmente nelle fasce più abbienti della popolazione, i costumi occidentali hanno ormai preso piede nella vita quotidiana e nelle relazioni.
Il protagonista principale è Ashraf al-Mansur, detto Raf. Il lettore apprende la storia della sua vita flashback dopo flaschback. Figlio di una liberal ambientalista occidentale e dell'Emiro di Tunisi, Raf passa l'infanzia e la giovinezza tra scuole e collegi, sostanzialmente ignorato dalla madre, per poi entrare nel giro della malavita. Incastrato per motivi misteriosi, viene fatto fuggire dalla prigione cui era stato rinchiuso e imbarcato per Alessandria, con lo speciale passaporto e l'immunità diplomatica che si deve al figlio di un Emiro, destinato apparentemente a sposare la figlia ereditiera del più ricco imprenditore di Alessandria.
La misteriosa storia di Raf é arricchita di ulteriori punti di domanda dalle speciali capacità di cui egli si trova in possesso, dovute come emerge nel corso dell'opera, da speciali interventi di ingegneria genetica che, sembra, sua madre ha voluto per lui. In particolare, nella sua testa alberga una sorta di intelligenza artificiale, la "volpe", con cui Raf ha uno strano, equivoco rapporto che oscilla tra la dipendenza e la necessità del suo aiuto e una sorta di rigetto per il passato che lo tormenta ancora e che essa rappresenta. I dubbi e i misteri riguardanti la vita del protagonista non sono tutti svelati o risolti al termine della trilogia; l'autore spesso sembra voler, anzi, trarre in inganno il lettore proponendo chiavi di lettura e interpretazioni dei fatti sempre differenti.
Le trame dei tre episodi hanno tutte una impronta da giallo o mistery, con Raf che veste i panni del vero e proprio investigatore o comunque del risolutore del mistero. Il lato investigativo dell'intreccio è invero spesso abbastanza banale ma, come abbiamo già avuto modo di dire riguardo a Raf, l'autore lascia diverse zone d'ombra mai chiarite svelando la realtà dei fatti a piccoli bocconi, il che se da un lato può rendere la lettura meno immediata dall'altro compensa, almeno in termini di "suspence" narrativa, le mancanze a livello di trama. L'autore è un abile disegnatore di paesaggi, atmosfere con un'attenzione smisurata al dettaglio; tutta la trilogia è disseminata di minuziose descrizioni che possono riguardare gli interni di vecchie case arabe, le strade di Alessandria come il deserto. La medesima grande attenzione viene data anche ai personaggi di contorno, oltre che al protagonista, i cui sentimenti e storie personali rappresentano alla fine il focus della narrazione.
Il difetto che riscontriamo nella trilogia, a meno di voler rinunciare a classificarla come opera fantascientifica, consiste a nostro avviso nell'eccessivo appiattimento della linea temporale alternativa rispetto allo scenario storico contemporaneo: come già accennato in precedenza, la realtà quotidiana è troppo simile alla realtà ed il filone ucronico su cui dovrebbe basarsi l'intero svolgimento si rivela quasi irrilevante, relegato ad un banale scenario di sottofondo senza un reale impatto sulle vicende e sulla vita dei personaggi. Seppur il ciclo rientri di diritto nel filone della Fantascienza Ucronica è quindi obbligatorio avvisare gli appassionati del genere che potrebbero rimanere delusi dalla lettura.

 

Trama (attenzione spoiler!):

PASHAZADE: Raf arriva ad Alessandria, fuggendo dall'America, in possesso solo del passaporto con immunità diplomatica di un Bey, il figlio di un Emiro, e di una carta di credito apparentemente illimitata. Ad accoglierlo ci sono sua zia, Lady Nafisa, e sua cugina, la piccola Hani, che vivono in una grande casa nobiliare ormai in decadenza. Lady Nafisa ha già combinato il suo matrimonio con Zara, la figlia dell'uomo più ricco del Nord Africa, l'industriale Hamzah Effendi. Il rifiuto di Raf ne fa automaticamente il primo sospettato quando, immediatamente dopo, la zia viene ritrovata morta nel suo studio. Una sequela di indagini, indizi contradditori, altri omicidi portano finalmente Raf a scoprire come dietro l'omicidio si celino i Tiergarten, i feroci sicari dei servizi segreti dell'Impero Tedesco.

EFFENDI: Raf, divenuto nel frattempo Ispettore Capo della polizia di Alessandria, si ritrova ad investigare su un misterioso cadavere ritrovato nel giardino della casa di Hamzah Effendi. Le indagini di Raf si intersecano con la storia del milionario arabo che, appena bambino, si è macchiato di orribili atti nell'esercito di straccioni del Colonnello Abad. Quando la storia di Hamzah diviene di dominio pubblico, si istituisce un tribunale internazionale per giudicare l'imputato. Zara assume la difesa del padre, Raf rappresenta formalmente l'accusa ma in realtà egli agisce per scagionare il padre di colei che ama. Su di una nave da crociera lussuosa, perennemente in acque internazionali, dove il giovane Kedivè trascorre le sue vacanze, viene ritrovato il Colonnello Abad che si scopre essere in realtà una intelligenza artificiale, creata da non si sa quale potenza straniera. Hamzah viene prosciolto dalle accuse quando si riesce a dimostrare la giovan età alla quale si macchiò dei delitti per cui era accusato di crimini contro l'umanità.

FALAHEEN: Eugenie de la Croix, il capo della sicurezza dell'Emiro di Tunisi, il padre di Raf, si reca ad Alessandria per chiedergli di aiutarla a trovare il colpevole di un attentato alla vita dell'emiro stesso. La donna gli riferisce di poter anche provare come l'emiro sia effettivamente il padre di Raf e gli dà una foto in cui sono ritratti loro due e l'autostoppista svedese che, secondo suo madre era invece il suo vero padre. Raf si reca così in incognito a Tunisi per investigare, spacciandosi per un povero abitante del luogo. Anche Hani lo segue a Tunisi, strigendo amicizia con il figlio più giovane dell'emiro, Murad Pasha. In un nuovo attentato, perde la vita la de la Croix e Raf inizia a sospettare del figlio maggiore erede al trono Kashif Pasha. Kashif imprigiona e tortura Raf, cercando di catturare anche Hani e Murad. Raf riesce a fuggire e a raggiungere l'accampamento dell'emiro nel deserto in cui denuncia le mire del figlio erede al trono. Alla fine, l'emiro e la moglie muoiono, Kashif si suicida e nuovo emiro diviene Murad, in una cerimonia in cui egli ascende al trono accompagnato da Hani e da Raf in coppia con Zara.